< Il grande libro del vintage di  Sabina Minardi (IlSaggiatore)

Qui di seguito le recensioni di IlGrandeLibroDelVintage raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il Grande libro del Vintage è un saggio bellissimo dal gusto "retrò".
In queste pagine, oltre a numerosi spunti di riflessione su come i tempi moderni siano fortemente influenzati dal gusto passato, ho potuto riportare alla memoria oggetti e personaggi dimenticati.
Una scrittura accurata, semplice e non troppo cerimoniosa per una lettura piacevole.

Rossella Spina

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Il testo parte da un’affermazione sbagliata: che nel periodo di pandemia e successivo, compreso l’attuale, si stia assistendo ad un rinnovato interesse nei confronti del vintage.
Nel periodo di pandemia la riproposizione di produzioni del passato è stata obbligatoria in quanto non era possibile sviluppare nuovi progetti.
Anche ora che l’emergenza è passata non mi sembra di percepire nella società che mi circonda tutto questo rinnovato interesse nei confronti del vintage.
Allo stesso modo non mi sembra neanche che vi sia una volontà di ritornare al passato per affrontare il futuro.
E’ vero che molte conoscenze del passato stanno andando perse e giustamente si cerca di evitare che questo accada, ma la società mi sembra più proiettata al futuro attraverso la sperimentazione di soluzioni innovative che nella riattualizzazione del passato.
Il testo si sviluppa in modo caotico , passando dalla citazione di oggetti, produzioni televisive, giornali, tecnologie,.. appartenenti ad un periodo storico molto ampio e non ben definito.
Non viene messo adeguatamente in evidenza il legame che unisce questi oggetti alla società che li ha prodotti.
L’uso delle immagini è inappropiato.

laura barbanera

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Un libro che si fa apprezzare da subito, specie da chi come me è figlio degli anni ’80 e la nostalgia per quel periodo, i suoi simboli e il suo immaginario collettivo lo sente ancora vivo in sé; peccato però che l’entusiasmo iniziale finisca presto per scemare in una lunga sequela di elenchi di nomi, cose e luoghi, che seppur interessanti finiscono per appesantire la lettura. Mi ha anche lasciato perplesso l’indicazione di alcune mode e serie tv che l’autrice fa rientrare nel grande calderone del vintage ma che a mio parere col vintage e il suo mood hanno poco a che vedere.

Marco Mirabella

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Un libro-viaggio attraverso i simboli socio-culturali che hanno segnato le mode passate e che hanno anticipato visionariamente il presente. Dalla Vespa ai digital devices, l’essere umano è la narrazione delle sue stesse invenzioni, decretando che i futuro ha un cuore antico

Edmondo Grassi

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Chi di noi non ha un ricordo di qualche oggetto d’antan? Sì, tutti ne troviamo un elenco, ma quello proposto da Sabine è esaustivo e ci porta alla tendenza di usarli. È un fenomeno della contemporaneità , il vintage, cioè, il fatto di pregiare le cose rese rare dall’invecchiamento. Attraverso questi ricordi possiamo inseguire tracce delle nostre memorie e riportare emozioni lungo i mesi della pandemia in cui abbiamo avuto nostalgia di come eravamo prima. L’autrice registra un campionario in continuo aggiornamento ovunque ed esso ci cattura verso una lettura piacevole e piena di insegnamenti.

Ana Dagnino

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Il grande libro del vintage è un’enciclopedia del nostro passato prossimo e gli da valore. Infatti vintage dal francese vendenge con riferimento ai vini d’annata di pregio è confermato anche dal latino vindemia (vinum e demere= levare, raccogliere il vino) quindi per estensione le cose rese pregiate dall’invecchiamento (almeno vent’anni): macchine, vestiti, gioielli, videogiochi, chitarre, scarpe, biciclette, films, dischi in vinile etc. Questo ritorno al passato è il più rassicurante antidoto all’ansia del presente. La pandemia, il conseguente lockdown, il futuro precario può essere affrontato con la certezza e la concretezza del passato. E’ una lettura piacevole e interessante che ti immerge nel tuo passato e te lo fa rivivere.

Rosalba Scavia

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Noioso e ripetitivo, non c’è motivo di nominare quasi in ogni capitolo la pandemia del 2020. Meglio girare per mercatini vintage che leggerne in maniera superficiale.

Aurelia Marra Campanale

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Ricordare? Provare nostalgia? Ri-attualizzare? Ri-usare? Tendenza pop? Atteggiamento radical chic? Il vintage è tutto questo insieme. Sabina Minardi analizza con l’attenzione del sociologo, ma anche del filosofo, questo desiderio di far rivivere il passato attraverso le cose che hanno una storia (anche per il solo fatto di essere già state usate). La pandemia e la solitudine che essa ha comportato ci hanno riavvicinato a quegli oggetti, ma anche a quei filmati, che ritraggono il nostro passato prossimo (le mode della nostra infanzia o dellla giovinezza dei nostri genitori). Il vintage, con le sue contraddizioni, ci ritrae e ci interroga come un riflesso nello specchio: quanto di "ego-logico" contiene lo sguardo su e il rimando a ciò che ci ha fatto quelli che siamo?
Sabina Minardi con un nutrito numero di esempi problematizza questa tendenza.

Natalìa Gaboardi

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Un libro davvero affascinante, finalmente non mi sono sentita sola nella cosiddetta operazione nostalgia, verso tutto ciò che è vintage.
Davvero un bel libro

Mara Zanardi